Pannolini

Monouso o lavabili?


Ogni sederino ha il suo pannolino!
Tre figli e tre marche diverse: forse perché i tempi cambiano e le tecnologie anche. Sono cambiati i bambini, insieme al loro tipo di pelle, alle loro singolari abitudini  e al loro singolare modo di far pipì e pupù.
Al momento sul mercato ci sono tre tipologie di pannolini: i monouso tradizionali, i monouso compostabili e i lavabili.

Oggi c'è una progressiva tendenza a demonizzare i pannolini tradizionali: essi non sono biodegradabili, rappresentano tonnellate di rifiuti che impiegheranno 400 anni a degradare. Senza contare l'impatto ambientale che ha la loro produzione, visto il consumo di acqua e di materie prime non rinnovabili, l'emissione di gas serra, l'impiego di sostanze derivanti dal petrolio per renderli impermeabili e l'uso del cloro per sbiancarli.
Il loro vantaggio sta nel prezzo e nella praticità del loro utilizzo.

L'alternativa più gettonata è rappresentata dai pannolini lavabili. Ce ne sono di diverse marche e modelli. 
Ne esistono di composti (mutandina impermeabile, inserto assorbente e velina), oppure tutto in uno (a cui va aggiunta comunque la velina). 
Ci sono case che diversificano in tre taglie diverse, altre che offrono la taglia unica, così da effettuare un solo acquisto che durerà fino al vasino.
Economicamente occorre un investimento iniziale che può essere importante, ma sarà ampiamente ammortizzato nei tre anni circa di utilizzo dei pannolini.
Le perplessità che ho su questa scelta sono: 
Infine esistono i pannolini monouso compostabili. Sono prodotti con amido di mais, privi di cloro e derivati petroliferi. Ne esistono di diverse marche e, a seconda della casa produttrice, varia la percentuale di biodegradabilità. Essi sono detti compostabili, ma leggendo le varie recensioni, non è esattamente così. Infatti, poiché non sono degradabili totalmente, devono essere gettati nell'indifferenziata, a meno che il Comune di residenza non gestisca diversamente il loro smaltimento. In ogni caso, anche se continuano ad arrivare in discarica come i pannolini tradizionali, il loro smaltimento ha un impatto ambientale decisamente più basso, poiché si degradano quasi totalmente in un tempo minore.
Le mie perplessità:

...perché non basta dire che è ecosostenibile in quanto biodegradabile.
Infine le note contro evidenti: il prezzo e l'inferiore capacità di assorbimento.

Detto ciò, ritengo che l'azione più ecosostenibile che possiamo fare è limitare l'uso dei pannolini introducendo il vasino appena possibile.

Una curiosità: da tempo si parla di un'azienda (Fater SpA) in possesso della tecnologia adatta al riciclo dei pannolini monouso tradizionali. Pare che apra un impianto pilota in Veneto nel 2014.
C'è un'inchiesta aperta da "La voce del Trentino" in merito ad una possibile apertura di un impianto a Lavis. Esistono perplessità e dubbi a vario titolo che la Fater cerca di sciogliere... chissà chi lo sa!

Adesso tocca a te: dimmi che pannolino vuoi e ti dirò chi sei!






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