Mamma green?

Sinceramente? Essere davvero green è impossibile. Qualunque cosa faccia, mangi o usi, presuppone un qualche tipo di inquinamento. A meno che non scelga di vivere come 150 anni fa.

Posso andare a comprare la bietolina al negozio bio di turno, al costo di 7 euro al chilo (prezzo ormai vecchio di qualche anno), per svezzare il mio bebé con un alimento il più sano possibile, sentendomi davvero molto green. Eppure non è detto che lo sia... Sono una di quelle mamme che compra bietoline al negozio bio, giungendoci su un SUV, 3.000 di cilindrata? Sono una di quelle mamme che cuoce la bietolina nell'acqua del rubinetto, forse proveniente dalle cisterne di raccolta del condominio, magari di amianto? Sono una di quelle mamme piuttosto attente, allora faccio bollire la bietolina nell'acqua specifica per bambini (sempre che ne esista una!), imbottigliata nel PET, che chissà se è rimasta per ore nei pallet sotto il sole (come faccio ad escluderlo?), per poi finire nello stomaco del mio bambino? Mentre nello stomaco degli altri bambini ci finiscono le scorie di plastica delle bottiglie consumate la scorsa settimana, polverizzate nell'inceneritore, poiché compro la bietolina bio però mi stanco a fare la differenziata.
Uso la lavastoviglie? Allora sono green perché consumo meno acqua! Consumo meno acqua? Forse, ma non ne sono convinta. Dipende se sono della scuola di coloro che risciacquano i piatti prima di inserirli nella macchina. Ammettiamo pure che consumi meno acqua, risorsa indispensabile, preziosa e assolutamente da preservare, andrebbe detto però che a fronte del risparmio di acqua provvedo al maggiore dispendio di energia elettrica. Bisognerebbe chiedersi se l'energia elettrica proviene da centrali a carbone o nucleari... bisognerebbe chiedersi quale sia l'impatto sull'ambiente dell'acqua scaricata nella fogna, intrisa del detersivo, brillantante e anticalcare. Bisognerebbe chiedersi quale sia l'impatto sull'ambiente dell'elettrodomestico finito in discarica.

In tutta onestà? Io uso la lavastoviglie e preferisco essere sincera ammettendo che l'ho scelta perché mi alleggerisce la vita, non certo per sentirmi green. Non so dire quanto inquini, ma sono consapevole che inquini. A fronte della difficoltà di capire davvero quale sia il suo impatto sull'ambiente, mi rincuora sapere che almeno ho contribuito a preservare un poco della preziosissima acqua (forse).
Sentirsi green fa tendenza, è di moda e a molti basta un frigorifero pieno di bietole provenienti dal negozio bio, o l'ultima lavastoviglie classe A+++ per convincersi di avere assolto al suo dovere morale (e non solo) di preservare la prole e il pianeta per un futuro felice.
Bisognerebbe essere onesti e ammettere che qualunque cosa si faccia ha un impatto sull'ambiente di qualche tipo, a noi è dato scegliere come inquinare, poiché evitare di farlo non è davvero possibile.
Io non aspiro ad essere considerata green, nemmeno lontanamente. Però, di tanto in tanto, scelgo di adottare alcuni accorgimenti per avere la sensazione di fare la mia parte, per quel poco che posso, senza la presunzione di riuscirci davvero, affinché il mio passaggio su questa terra non porti con sé un esagerato numero di scorie.
Mio marito ed io abbiamo cominciato dalla mentalità (o educazione...) che tentiamo di passare alla nuova generazione albergante in casa: il primo passo è stato trasferirsi in campagna, poi spegnere la tv e spiegare loro il mondo per come lo vediamo noi.

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