L'algoritmo di Google


Ecco perché quando apri un sito trovi la pubblicità più adatta a te...
Ecco perché torvi gli amici che non vedi da un secolo, anche l'amico, dell'amico, dell'amico...
Poi un'informazione tira l'altra e l'algoritmo seleziona il nostro sapere.
Perché è inutile negarlo: ognuno di noi ha una mentalità riconducibile ad una scuola di pensiero e i simili stanno più volentieri coi propri simili. 
Google lo sa.

Fra i miei simili è spuntato questo video, 11 minuti appena che secondo me val la pena di investire.
Una  ragazza (o ragazzo, al momento vige una diatriba in merito...) di appena 13 anni esordisce dicendo che alla domanda "Cosa vuoi fare da grande?" lei risponderebbe come difficilmente si aspetterebbero gli adulti e come non capita mai che rispondano i ragazzi della sua età: lei vuole essere felice.
Certo, è un ingresso di grande effetto.
Chi non ha lo scopo di vivere una vita felice?
Se lo augura anche quel genitore che vorrebbe il figlio ingegnere o medico, appunto sperando che nella vita possa realizzarsi in una professione remunerativa e prestigiosa... perché è vero che i soldi non fanno la felicità, ma senza è ancora più dura.
Aspira ad essere felice anche la mia piccola, di nemmeno sei anni, quando dice che lei da grande vuole fare la cuoca. Vuole fare la cuoca perché cucinare la rende felice! (per ora)
La ragazza del video, con una grande sicurezza, dimostra il suo 'metodo di apprendimento' vincente: hackerare il sapere. 
Trovare la via più semplice, quella più adatta e interessante per imparare le cose.
Perché no? Si dice continuamente che la scuola tradizionale azzeri la creatività (non so se ritrovo questo pensiero grazie all'occhio vigile di Google, oppure se sia un pensiero effettivamente comune). Trovare un metodo alternativo per interessare i ragazzi ed invogliarli a proseguire nella loro formazione culturale, non mi sembra affatto male.
L’hackschool pone le proprie radici nel TLC (Therapeutic Lifestyle Change) ovvero 8 priorità trattate dal Dr. Roger Walsh nei suoi vari studi scientifici sul come vivere una vita sana e felice: esercitarsi fisicamente, nutrirsi in maniera sana, rapportarsi con la natura, relazionarsi, contribuire, svagarsi, gestire lo stress ed eseguire pratiche religose-spirituali sono risultati essere i fattori più influenti sull’umore e la salute psico-fisica delle persone. 
Come non essere d'accordo!
Eppure...
Eppure mi suona strana tanta consapevolezza a soli 13 anni.
Io fatico ancora oggi a definire cosa sia per me la felicità!
Lungo la sua presentazione, la ragazza mostra una montagna innevata (lei ama lo sci) e spiega che non immagina come discenderla per la via tradizionale, quella comunemente solcata dai più, piuttosto la sua mente parte alla ricerca del percorso più facile, più veloce, più hacker!
A me, che ho passato i 13 anni, doppiati e triplicati, vengono i brividi al pensiero che talvolta chi hackera le montagne, poi non lo racconta...
Così mi fa piacere che qualcuno si ponga il problema di stimolare e trovare metodi alternativi ad una sempre più crescente e soddisfacente voglia di sapere, tuttavia la messa in scena, tipicamente americana, da convegno motivazionale, orchestrato da una 13enne, mi fa pensare a qualcosa di eccessivo. Ed io che non mi fido mai di nulla e di nessuno, mi domando: che mi stanno vendendo?
Forse il corso di studi che la piccola sta frequentando con tanto entusiasmo? Perché è vero che la giovane ha lasciato la scuola, ma per iscriversi alla scuola privata, la cui formazione è basata sull'hacheraggio degli studi.
Si sa: la felicità dei figli non ha prezzo!

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