Halloween... anche no? Invece sì.

Halloween spiegato dalla cima del monte.


Halloween non è una nostra festa tradizionale.
E' una ricorrenza anglosassone, che ha spopolato negli Stati Uniti.
Succede che con la globalizzazione gli Stati Uniti abbiano spopolato qui con tutto il repertorio al completo: Disney Channel, le guerre di pace, la Coca Cola, gli F35, il cibo spazzatura come gli hamburger e fra poco il parmigiano reggiano originale statunitense, cose del genere insomma.
Perciò capita che si intravveda l'ennesiama occasione di business sul nulla e da un anno all'altro esce la notizia che la notte del 31 ottobre è Halloween: c'è chi vende zucche, chi ragnatele, poi le parrucche, scheletri, caramelle e gruppi di bambini viaggiano di campanello in campanello a chiedere dolcetti a gente che vorrebbe starsene sul divano a guardare il nuovo reality vecchio di 10 anni.
I genitori sono costretti ad agghindarvi come streghe e mostri, a disegnarvi ragni sulle guance e rivoli di sangue che sgorgano dalla bocca, altrimenti finite col restare emarginati, quindi devono accompagnarvi di campanello in campanello, altrimenti chissà che succede.
Non importa che significato abbia Halloween, non ce ne frega niente, a noi frega di sperperare un po' di denaro e avere la convinzione di farvi divertire.
Voi vi divertite?
Beh sì, immagino che sia un divertimento per voi...
Perciò fate pure, ma sappiate che il travestimento per Halloween lo dovrete adattare anche per Carnevale e le caramelle che racimolate vi dovranno durare fino ad allora, almeno.
Non voglio più sentire che pipistrelli e ragni vi fanno ribrezzo, a partire da quello che sta sullo stipite della porta...


e quando vi corre un brivido lungo la schiena perché immaginate il buio popolato di mostri terribili, ricordatevi che quei mostri siete voluti essere anche un po' voi.

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