Assenza è normalità

Ho imparato a convivere con l'assenza.
Assenza è normalità.

Non rido più nonostante la tristezza, ma rido della felicità.
Non mi concedo momenti buoni nonostante il dolore, ma vivo la gioia senza dolore.
Non mi sento in colpa perché io sono viva nonostante la loro morte, piuttosto sono grata che almeno un po' siano vissute, perché oggi so d'avere avuto la fortuna d'essere madre di ogni figlio che abbia desiderato.
Potrei fare a meno di tutta questa consapevolezza.
Potrei fare a meno d'essere madre di figli che non ci sono. In effetti non capisco molto quelli che si sentono migliori poiché sopravvissuti alla dipartita dei loro figli mai nati...
Vorrei essere una affatto migliore... ed essermi risparmiata tutto quel dolore. Tanto non ne conoscerei la differenza.
Però non posso.
Non posso perché ci sono cose che non dipendono da me: a me resta solo il compito di scegliere come viverle, sopportarle, accettarle, farle mie.
Ho scelto: ho scelto di vivere con tutto.
Così, è mia l'assenza.
Assenza è normalità. 
Eccetto in un momento, solo uno, che capita rarissimamente e solo se alcuni fattori si allineano perfettamente insieme.
Così deve essere febbraio, per forza. 
Devono essere fiorite le prime primule, per forza.
Non devo fare in tempo a mettere mano all'autoradio, che inavvertitamente si piazza esattamente su quel disco là: per forza quello.
Poi devo far caso a tutte queste cose insieme, per forza.
Quindi il pensiero esplode nella mente: nostra figlia è morta (e poi un'altra).
La nostra: mia e tua.
Io e te: ora stretti in questo abbraccio che da quel giorno è stato persino più nostro.
Fa un male atroce.
Come se fossi esattamente ancora là, in quel momento in cui mi hanno detto d'avere con me nient'altro che la morte.
Manca il respiro.
E sono con mia figlia. Quella che non ho più.
Un momento, non dura più di quello.
Poi risalgo. 
Perché ho scelto di risalire e so che con l'assenza ci si convive senza morire.
Apro gli occhi e sono ancora qui, perfettamente viva. 
Ricca, piena e felice persino di questo momento di dolore, perché è la mia vita.
La vivo in ogni angolo, in ogni dettaglio, senza paura. Nemmeno la paura mi fa paura.
Mi sento piena, grata e fortunata, nonostante tutto.
E un altro febbraio se ne è andato.

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